Da bambini il gioco ci è servito ad esprimere creatività ed energie, ci ha concesso un’esplorazione protetta delle interazioni tra oggetti e tra persone e di sperimentare il mondo in generale. Era un continuo “giocarsi”, sfruttare le potenzialità espressive del gioco, la sua straordinarietà e capacità di andare oltre gli schemi precostituiti per favorire creatività e innovazione. Perchè non dovrebbe più valere ora che siamo cresciuti? A maggior ragione nel mondo del lavoro in cui ancora si fatica ad accettare l’idea che una persona motivata e libera di esprimersi sarà anche più produttiva. Le metodologie su cui si concentra questo testo sono rappresentate da due parole, spesso confuse: gaming e gamification. Se con la prima si fa riferimento all’utilizzo di veri e propri giochi in contesti che non sono di intrattenimento, la seconda si riferisce all’uso di elementi di gioco e tecniche di game design applicate in contesti non di gioco. In questo libro sono riportati, attraverso un approccio teorico-applicativo, esempi tratti dalla psicologia, dall’economia, dal game design e dalla fisica si integrano per dare al lettore un ampio ventaglio di prospettive. Inoltre, il volume contiene più di 80 giochi pronti all’uso per costruire i propri percorsi formativi esperienziali e continuare a “giocarsi” anche in contesti professionali.